top of page
Cerca

Recensione Fabbricante di lacrime Erin Doom Parte 3

  • Immagine del redattore: Darth Fener
    Darth Fener
  • 27 gen 2021
  • Tempo di lettura: 21 min

Bentornati cari lettori, questa è la terza e ultima parte della recensione di Fabbricante di lacrime. Prendete qualche snack e qualcosa da bere. Allacciate le cinture, si parte!


Adeline si è fidanzata con uno dei dipendenti di Anna e forse si stanno per sposare. A sto punto penso che non mi sorprenderebbe nemmeno se leggessi che si è scoperto che Norman, in realtà, è un Barbapapà. Qua assistiamo poi all’ennesimo momento imbarazzante. Dunque, Nica è in mezzo lutto perché anche se è il suo compleanno non ha ancora sentito Rigel. Solo che dopo la chiamata di Billie, riceve un messaggio dal nostro caro Hannibal che le manda una posizione e le dice di recarsi lì. Il mio primo pensiero è stato “ okay, punto di svolta. Ora lui l’ha invitata in un posto per cena, ma la cena in realtà è lei. Plot twist finale. Ve lo dico subito così non nutrite come me false speranze: non succede. Lei va nel posto che le ha detto Rigel e mentre lo aspetta riceve una telefonata da un suo compagno di corsi. Si è fatta un amico? Uno vero e non psicopatico o che se la vuole portare a letto? Davvero?

No. Mi piacerebbe, ma no.


“ << Auguri, occhi d’argento >> […]

Will era uno studente di veterinaria come me. Frequentavamo gli stessi corsi […] e nell’ultimo periodo mi teneva sempre un posto a lezione in terza fila accanto a lui, anche se non ero io a chiederglielo. […]

<< Sai Nica, stavo pensando…Ecco c’è una birreria fantastica in centro…Hai presente? Quella all’angolo con il parco. Ora che puoi bere, beh…non hai più scuse per non venire. Potrei passare a prenderti stasera…>>

Lo guardai negli occhi, ma le intenzioni che ci brillavano dentro presagivano qualcosa di sottinteso che mi fece distogliere lo sguardo. “


Sembra quasi che Nica, negli anni, si sia data una svegliata.


“ << Ho preso degli impegni…>>

<< Ah già, il tuo ragazzo, vero? >> mi sentii vulnerabile per il tempo di un istante, ma bastò perché lui se ne accorgesse.

<< Oh, non dirmelo…Il fidanzato si è dimenticato del tuo compleanno. Sai occhi d’argento…io non dimenticherei mai il giorno del tuo compleanno . Se invece di crucciarti per il tuo ragazzo assente…tu accettassi questa birra con me…ti dimenticheresti di chi ti trascura con tanta crudeltà >> “


Ovviamente arriva Rigel in quel momento che, dato Nica ancora non ha imparato a parlare come dio comanda, prende le redini della situazione e rivendica i suoi diritti di re dei macachi. Ah, mi sono dimenticata che Nica e questo Will stanno facendo una videochiamata. Quindi quando Rigel raggiunge Nica, compare nello schermo del telefono. Preparatevi ad assistere ad un nuovo episodio inedito di 90210, nonché all’ennesima dimostrazione della volontà da bruco di Nica e della scimmiesca mascolinità da macaco di Rigel.


“ << C-Ciao, sono Will. Un compagno di corso di Nica…Tu…si, sei il suo…>>

<< Ragazzo, Compagno. Fidanzato. Decidi tu quale ti piace di più >> […]

Per un momento mi chiesi come avrebbe reagito a trovarselo veramente davanti, così imponente e intimidatorio come solo il lupo sapeva essere. ( Io qui già ridevo ) […]

<< Stavi dicendo? >>

<< S - stavo appunto dicendo…cioè chiedendo a Nica se volessimo andare tutti insieme a festeggiare, che so…da qualche parte…>>

<< Ma che proposta deliziosa. Davvero premuroso. Perché sai, per un momento, caro William…ho avuto la spiacevole impressione che le stessi chiedendo di uscire >>

<< No, io…>>

<< Oh, di certo devo aver sentito male >> ringhiò Rigel (sono anche tornati i ringhi. Yeeeee. Tutti al canile) << Un ragazzo sveglio come te non commetterebbe sicuramente un azzardo del genere. Dico bene? >>

<< Rigel >> sussurrai tesa, cercando di calmarlo, ma sussultai quando invece mi tolse il telefono dalle mani. ( eh si perché tu si che sai farti valere. La pecora e la medusa, che storia avvincente) “


Le toglie il telefono dalle mani? Oooh! Pronto? Ma ridalle il telefono, macaco. E lei non fa niente, ma un po’ di volontà d’animo ce l’abbiamo? No, spina dorsale delle meduse. Sempre. In tre anni non è cambiato niente.


“ << Ora che ci penso, William, credo proprio che rifiuteremo la tua gentile offerta. Anzi, ho un’idea migliore. Perché non ti prendi da solo quella birra che tanto vuoi? Così magari rifletti bene su chi ti trascura con tanta crudeltà. Buon divertimento. È stato un vero piacere conoscerti…Oh, un’ultima cosa…la prossima volta che la chiami occhi d’argento avrai un motivo per chiamarti occhi neri…>> e gli riattaccò il telefono in faccia […]

<< Non…Tu…Lo hai appena minacciato? >>

<< No gli ho dato un consiglio. Fortuna che mi avevi detto che non ci provava con te>>

<< Non ci provava…Fino ad ora non…>>

<< Sì e immagino che in una classe di ottanta persone ti tenga il posto per ché si sente solo >>”


Siamo a pagine 539 e ancora devo capire chi di voi due mi fa salire istinti omicidi, giuro. Vabbè in tutto ciò scopriamo che lui ha comprato un appartamento e che il suo regalo di compleanno per lei è una collana con un ciondolo a forma di lacrima. Nel capitolo seguente, lei va a in questo appartamento e gli ha portato una foto incorniciata di loro due e mentre lei riceve una chiamata, lui ha una delle sue crisi di mal di testa. Quindi cade in ginocchio e rompe la cornice che lei gli ha regalato, e si taglia le mani con i vetri. Perciò lei da brava infermiera cosa fa?


“ << Rigel. Tu non mi farai del male >> Non ero incosciente, sapevo he gli attacchi potevano essere pericolosi per chi gli stava intorno, tuttavia non temevo per la mia incolumità. “


No, è sbagliato. Questo è un concetto sbagliato, cazzo. Se uno arriva a lanciare i gatti, vuol dire che può potenzialmente fare del male anche a te. Se non si sa controllare, non si controlla e basta. Non esiste che tu sei l’eccezione alla regola. Punto. Se uno ha degli atteggiamenti da sociopatico con tutti e diventa violento, scagliandosi contro tutto e tutti, fa lo stesso anche con te. Non esiste che la forza dell’amore gli impedisca di farti del male. Questa è una cazzata. Se incontrate una persona così dovete scappare, non avvicinarvi e improvvisarvi infermiere. Abbiamo riso e scherzato, però adesso basta. Proporre delle relazioni nocive e malate a dei ragazzini è follia. Questa gente deve farvi paura e farla curare perché queste sono delle patologie, non dei tratti caruccetti del carattere di una persona. Vabbè poi lei gli dice che è perfetto così e che è il suo dolcissimo e complicatissimo lupo. Sì okay. Sta cosa del lupo non la commento neanche più perché penso di averne parlato abbastanza.

Più avanti scopriamo che la famigerata tutrice del terrore è tornata e che è stata arrestata all’aeroporto.


“ Dopo la denuncia di Peter, tre anni prima, era venuto fuori che Margaret aveva lasciato il paese già da parecchio tempo. Più precisamente quando l’avevano licenziata dal Grave senza nemmeno indagare sulla sua condotta brutale. […]

<< Non appena è arrivata l’hanno arrestata. Il processo avverrà in questi giorni. Hanno bisogno di quanti più testimoni possibili >> Adeline fece una pausa e, all’istante, capii cosa stava per chiedermi.

<< Vieni al processo, Nica. Testimonia con me. Anche io voglio dimenticarla. Nica. Anche io…Non passa giorno in cui non desideri di avere avuto un’infanzia diversa. Felice. Libera da Lei. M è il momento, Nica…Il nostro momento è qui, finalmente qualcuno è disposto ad ascoltarci. Tocca a noi ora. Non restiamo in silenzio, non facciamoci da parte, non adesso…Per me, per te, per Peter e tutti gli altri. Lei merita di pagare per quello che ha fatto >>”


Grazie Adeline, dopo morto…Ora che la denuncia l’ha sporta Peter c’è tutto sto spirito di rivendicazione, però prima tutti zitti come le tre scimmiette. Complimenti. Ribadisco per l’ennesima volta che non è credibile che in 12 anni e anche di più, nessuno abbia denunciato questa donna prima e che la polizia non abbia svolto delle indagini dopo che il Servizio Sociale ha scoperto che picchiava i bambini.

In ogni caso Nica accetta ma chiede ad Adeline di prometterle di non far sapere nulla a Rigel, perché non vuole che lui sia costretto a vedere la tutrice del terrore. Quindi poi assistiamo parzialmente al processo e alla testimonianza di Nica. La tutrice poi viene dichiarata colpevole e finisce in galera. In seguito, quando lei va a trovare Rigel, scopre che lui sa tutto del processo. Perché? Perché la notizia della tutrice è sulla prima pagina di tutti i giornali e Nica si è dimenticata che Rigel sa leggere evidentemente. Perciò lui ha una mezza sfuriata perché sente ferito il suo orgoglio di re dei gorilla.


“ << Se te lo avessi detto, saresti venuto. E ho cercato di impedirlo >>

<< Hai cercato di…impedirlo? E per quale motivo, Nica? Cos’è pensavi fossi troppo debole per venire? È a causa di quello che hai visto l’altro giorno? Della crisi? >>

<< No >>

<< E allora cosa? >>

<< Non volevo che lei ti vedesse. Non potevo sopportare che ti mettesse di nuovo quegli occhi addosso. […] Volevo proteggerti da lei anche se questo avrebbe significato affrontare tutto da sola! E lo rifare. Lo rifarei altre cento volte pur di tenerla lontana da te. […] Perciò arrabbiati. Ringhiami addosso! Dimmi che ho sbagliato e non permetterti di venire, dimmi che ho commesso un errore! Di’ quello che vuoi ma non chiedermi di scusarmi, non farlo, perché l’unica cosa che mi fa stare bene, l’unica cosa che mi dà sollievo in tutto questo casino, è sapere che una volta, soltanto una, io sono stata in grati di fare qualcosa per riuscire a protegger…>> (lui la abbraccia )

[…]

<< Non hai bisogno di proteggermi. Non devi difendermi da niente. Quello…è compito mio. Io ti proteggerò sempre. Anche se credi di non averne bisogno…>>”


Da dove comincio? Allora intanto, il fatto che lui metta in mezzo la crisi che ha avuto mi fa ridere, perché ne deduco che anche se sono passati tre anni, lei non lo ha ancora visto averne una. Come cavolo è possibile? Escluso questo. Ringhiami addosso? Sempre a parlare di ringhi, di morsi. Ma che cosa è sta roba? Poi, scusatemi, ma lui che dice sta cosa del ti proteggo io perché è compito mio anche se non credi di verne bisogno? Questa cosa è troppo inquietante!


Poi basta con questa stupida idea che le donne non siano in grado di fendersi da sole! Nica è l’ennesima mentecatta che non parla mai, non reagisce mai e ha costante bisogno che qualcuno la vada a salvare perché lei non è in grado di badare a se stessa. Questa cosa è ridicola. Ma Erin che messaggi vuole dare alle giovani menti che leggono questo scempio? Comunque niente, poi loro fanno sesso ma la cosa non ci interessa.

Nell’ultimo capitolo scopriamo che Adeline si sta per sposare e quindi assistiamo alla loro festa di fidanzamento. La sera prima però Rigel e Nica vanno alla birreria con William (il compagno di corsi di Nica) e altre due ragazze. Appena Rigel arriva in sto pub, deve pisciare per marcare il territorio, quindi si limona duro Nica mentre guarda Will in modo da fargli capire che lui è il re dei macachi. Poi Rigel si siede al tavolo e parlando con Will ha un conversazione imbarazzante in cui questo ragazzo gli chiede cosa abbia fatto alle mani, perché vede che ha dei graffi e dei tagli che si è procurato rompendo la foto incorniciata che gli ha dato Nica, durante la sua crisi. Perciò lui dice questo:


“ << Che hai fatto alle mani? >>

<< Oh, niente. Una rissa >>

<< Una…rissa? >>

<< Ma no si è solo tagliato >> tentai di minimizzare

<< Dei tizi mi avevano fatto innervosire. Forse dovrei ascoltare il mio psichiatra quando mi dice che ho dei gravi problemi di gestione della rabbia e una forte propensione ai disturbi della personalità…>>

<< Gli..Gli piace scherzare…>> (dice Nica) “


Ci mancava solo della sana ironia sui disturbi della personalità. Che simpatica Erin Doom, con queste sue becere battutine volte a sminuire e ridicolizzare psichiatri e disturbi comportamentali. Sto proprio ridendo. Sì, sì. Ma poi: mi prendi in giro Erin? Stai davvero celando sotto una battuta i reali problemi che affliggono questo disturbato personaggio? È palese che qua Rigel stesse involontariamente rivelando una parte del suo quadro clinico, nonostante queste sue problematiche non siano mai additate o chiamate con il proprio nome. Questo si che fa ridere.

Ad ogni modo poi Rigel si alza per rispondere al telefono e quando Nica si accorge che lui non torna dopo un po’ di tempo, si alza per cercarlo. Così lo trova a fare due parole con dei suoi compagni di università. Qui vediamo che nel gruppo c’è anche una ragazza che palesemente è interessata a Rigel. Avevamo dubbi? Infatti dice un paio di cose per stuzzicare Nica, tipo:


“ << Sei…una sua amica? >>

<< Sono la sua ragazza >> risposi tranquilla

<< Non ci avevi detto di essere fidanzato Wilde >> la ragazza sorrise, sforzandosi di farsi udire da me << Mi, neanche una volta…>>”


Poi Nica se ne sta per tornare al tavolo, ma poi ci ripensa. Così torna indietro e ficca la lingua nella gola di Rigel per pisciare sul territorio pure lei. Evidentemente ha ereditato questo atteggiamento da Rigel. Vabbè passiamo direttamente alla festa di fidanzamento perché non ne posso più.

Mentre sono alla festa di fidanzamento di Adeline, Nica nota che Anna e Norman guardano Rigel con affetto e un po’ di malinconia perché non fa più parte della famiglia. E Nica pensa:


“ << Non…riesco a legarmi >>, mi aveva sussurrato una volta Rigel. […]

Non riusciva ad affezionarsi a loro.

Non riusciva ad affezionarsi a nessuno. Era questa la verità. La sindrome dell’abbandono e il peso psicologico della malattia gli avevano creato fin da piccolo una grave insicurezza emotiva.

E il suo rapporto con la tutrice…non aveva fatto altro che peggiorare le cose. Da bambino Rigel avrebbe avuto un disperato bisogno di affetto, ma ottenerlo da una donna così lo aveva spinto a rifiutare ogni forma di amore che avesse mai ricevuto. Margaret era un mostro, e lui lo sapeva.

Questo lo aveva portato a negarsi gli affetti, a crescere senza legami e a respingerli. La solitudine, la frustrazione e la mancanza di punti di riferimento stabili avevano minato gravemente la sua capacità di creare legami affettivi. “


No. Se uno ha dei problemi a livello affettivo e non riesce ad affezionarsi a nessuno, non esiste che tu sia la sua eccezione. Se uno ha dei problemi del genere nella sfera emozionale, deve andare a fare della terapia perché ha un disturbo antisociale di personalità, cazzo. Non esiste sta favoletta che lui è apatico, ma per te prova un amore dilaniante e passionale. La sua è un’ossessione e la vostra relazione si basa su abusi, ossessioni malate e sindrome si Stoccolma. Chiaro? Bene. Poi quello che Nica sta descrivendo dovrebbe essere il suo carattere, il suo profilo psico- emotivo. È lei quella che non ha avuto un punto di riferimento stabile, non lui. Lui si mangiava i biscotti e spegneva le candeline di compleanno, mentre lei veniva legata e picchiata con le cinture. Pronto? Ma che la facciamo?


Poi, la sindrome dell’abbandono non comporta l’apatia. Porta a scarsa fiducia in se stessi e quindi la sensazione di non riuscire a affrontare momenti difficili nella propria vita; autostima minima; la paura continua di perdere delle figure di riferimento nella propria vita; difficoltà a essere se stessi e quindi soffrire di ansia costante; accondiscendenza nei confronti di relazioni tossiche; instabilità emotiva portata dall’ansia. Leggete apatia da qualche parte? No? Che strano. Anzi, no. Non è strano perché non è un effetto della sindrome dell’abbandono e Nica non sa di cosa cavolo stia parlando. A parte che se tu che lo dovresti amare sei consapevole che lui abbia tutti questi problemi, dovresti cercare di aiutarlo, non fare finta di niente e raccogliere le margherite. Poi lasciamelo dire, cara, dolce, Nica. Perché non torni a studiare la leptospirosi e a salvare i piccioni con le ali spezzate, invece di improvvisarti psicologa quando non sai nemmeno di cosa parli? Grazie.

Ad ogni modo a sta festa si presenta Peter. Ve lo ricordate? L’unico personaggio in questo libro ad avere un quoziente intellettivo superiore a quello di un bambino di tre anni e, tra le atre cose, l’unico ad avere denunciato la tutrice. Ah, vi ricordo che anche l’unico che vede Rigel per ciò che è: un sociopatico, pazzo malato che dovrebbe essere internato. Lo scopo di inserire un nuovo personaggio all’ultimo capitolo, qual è? Ve lo dico subito. Ma prima vediamo nel dettaglio la reazione di Peter quando vede Rigel:


“ << Lui…Che ci fa…lui…qui…>>

<< Le cose non stanno come credi, Peter >>

Ricordavo chi era Rigel nei nostri ricordi di bambini: il mostro violento e crudele da cui proprio lui mi aveva messo in guardia.

<< Dovevo immaginare che prima o poi lo avrei rivisto. Guardalo. Non è cambiato affatto >>

<< Non è la persona che credi. Rigel è molto diverso dal ragazzo che immaginavi…>>

<< Lo stai difendendo? Dopo tutto quello che ti ha fatto? Certo. In fondo è sempre stato bravo in questo. A manipolare…Ecco perché Adeline lo ha invitato. Persino dopo tutto questo tempo…>>”


Posso Ridere? Questo sì che lo trovo divertente. Finalmente qualcuno di furbo! Non ci credo. Peter perché devi arrivare solo a pagina 586?

Mi fa troppo ridere che ci sia almeno un personaggio che metta Nica davanti alla realtà delle cose: Rigel è matto e lei dovrebbe odiarlo. Secondo voi però lui la risveglia dal suo sonno mentale? Sì, sto cazzo. Perché qua dobbiamo per forza credere che lui, in realtà, è un cucciolo di foca frainteso. Non una persona malata che ha bisogno di aiuto che ha una ragazza che è totalmente vittima dei suoi comportamenti, accecata da ciò che prova, affetta da sindrome di Stoccolma che necessita di cure tanto quanto lui. No. Qui lui è quello che viene frainteso. Il povero piccolo Rigel che nessuno capisce. La pecorella di casa.


“ << Ti sbagli. Adeline gli vuole bene….come un fratello >>

<< Oh, però non si è fatto problemi a scoparsela >>

<< …Cosa? >>

<< Che c’è? Non lo sapevi? Io sono stato in camera con lui per un periodo. So bene di cosa parlo. Dovevo alzarmi e andarmene quando lei arrivava…Ogni dannata volta…Non guardava altro che lui. Sempre e solo lui. Come se non avesse già l’attenzione di tutti. Non mi stupisce vederlo qui, vorrà ricordare l’effetto che le faceva. O che le fa ancora… >>

<< Rigel è qui con me. Noi…stiamo insieme >> << State…insieme? Tu stai con lui? Hai forse dimenticato come ti trattava? Lui ti odiava, Nica! >>

<< Non mi odiava, Peter. Tutto il contrario >>

<< Certo. Era innamorato di te ma scopava ripetutamente con un’altra. Sei sempre stata troppo ingenua Nica >>”



Madonna santissima, ma io sto volando. Peter, io ti adoro. Sei qui da due pagine e io sento che se il mio personaggio preferito. Finalmente qualcuno che dice a sta povera mentecatta che è una mongoloide e che mette in luce quanto Rigel sia psicopatico. Grazie, Peter! Grazie.

Qua per un attimo ci ho sperato, ho sperato che Nica vedesse la realtà e lo lasciasse prima di farsi fare un TSO. Magari, che lo facesse fare anche a lui. Invece no, speranze vane.

Nella dedica di sto libro doveva esserci scritto: “ Lasciate ogni speranza, o voi che entrate”. Almeno uno si metteva il cuore in pace fin da pagina uno.

Lei pensa poi non dice più niente a Peter e pensa:


“ Ormai avevo capito che non avrei potuto fargli cambiare idea: era troppo radicato nelle sue convinzioni, nel suo passato, per rivalutare tutto. Non si sarebbe ricreduto, e io sentivo troppo il bisogno di allontanarmi per restare ancora lì. Avevo l’immagine di Adeline incastrata negli occhi, e nonostante la sensazione che provavo non volevo permettermi di rovinarle quel momento.


No, Nica. Qua il problema sei tu, non Peter. Sei tu che sei troppo radicata nelle tue convinzioni, tu che ti rifiuti costantemente di rivalutare il passato. Sei tu che dovresti ricrederti e affrontare la realtà, ma sei troppo scema per farlo. Vi prego ditemi che questo libro in realtà è un test di intelligenza: se alla fine pensi che sia bello lo hai fallito.

Vabbè, lei si allontana e pensa:


“ Adeline mi aveva detto che era stato lui a tenermi la mano quando Margaret mi puniva, che era stato lui a proteggermi ogni volta, che i suoi gesti era sempre stati mossi da qualcosa di unico e profondo, fin dall’inizio, ma ora tutte quelle parole sembravano vacue, lontane “


Ti vuoi dare una svegliata? Lui non proteggeva niente, anzi, peggiorava la situazione con atti di bullismo fisico e mentale. Ma io ti faccio fare un ricovero d’urgenza, Nica. A te e a quell’altro macaco senza palle. Lui non ha mai denunciato niente, non ha mai fatto nulla per aiutarti. Ma ti vuoi svegliare da questo sono perpetuo? Non ha mai protetto nulla, altro che sentimenti profondi. Qua l’unica cosa profonda è la tua scemenza senza confini e la vastità delle cazzate che sto leggendo che, purtroppo, anche loro non hanno fine. Comunque poi lei affronta Rigel per chiedergli spiegazioni e sto scemo ha pure il coraggio e la faccia tosta di dire questo:


“ << Peter non sa niente. Dopo tutto questo tempo è a lui che scegli di credere? >>

<< Non è questo il punto…>>

<< Eppure è bastato a togliermi ogni fiducia! >>

<< Ti affiderei la mia stessa vita! Non lo capisci? Io mi fido di te come di me stessa, sei tu che hai preferito tacermi una cosa del genere. Sai quanto contate tu e Adeline per me…Sai che la reputo una sorella…Quante altre cose non mi hai detto? >>”


Lui è un manipolatore nato, ve l’ho detto che è sociopatico. E lei in tutto ciò non fa niente! Non gli dice manco che è un cretino patentato e che deve smetterla di fare la finta vittima quando qui, il problema, è lui. Lei non ce la fa, rega. È troppo idiota. E io ancora non ho capito chi odio di più tra i due e siamo a pagina 589. Niente, a sto punto lei gli dice che lui può dirle tutto e che la ferisce se non lo fa. Oltre a confessargli di voler sapere cosa provi lui. Lui a quel punto le dice un cosa che mi ha fatta ridere per mezz’ora.


“ << Ti amo da quando ho cinque anni >>”


Vi giuro che quando ho letto questa frase ho riso fino alle lacrime e che, anche adesso, rileggendola, mi viene da ridere. Ma il realismo? Ma andate a cagare in coppia, vi prego.


“ << Sono stato con lei perché nelle altre cercavo te…ma nessuna aveva mai abbastanza lentiggini, nessuna aveva mai i capelli o gli occhi abbastanza chiari >>”


Tu hai bisogno di un TSO, figlio mio. E di aiuto, da uno bravo anche. E in questo momento ti meriteresti una pizza in faccia, perché questa cosa oltre che essere ridicola è inquietante. Ma veramente voi vi emozionereste se uno vi dicesse che si scopava delle ragazze pensando a voi? Come se fossero delle bambole gonfiabili e lui un depravato ossessivo? No, ditemi voi eh. Io ci ho sperato sino a questa pagina che lei all’improvviso venisse illuminata dal buonsenso e che se la desse a gambe. Speranze vane, come sempre.

Il tutto si conclude con lui che dice ciò:


“ << E se un giorno mi sposerai, Nica…tutti vedranno che sei mia, proprio come lo sei stata silenziosamente din dall’inizio. Tu hai gli occhi del fabbricante di lacrime, per me. E li avrai per sempre >>”


Uno che pensa che anche quando non stavate insieme eravate sue, ha dei problemi. Questa si chiama ossessione e possessività e non è una cosa decente. Cosa cavolo insegna sta roba alle menti dei ragazzini, cazzo?!

Giungiamo così all’epilogo che si ambienta quando loro due hanno trentacinque anni. Sfumata così anche l’ultima briciola di speranza che avevo che questi sarebbero morti. Hanno una figlia e Nica dice una roba troppo inquietante riguardo la figlia:


“ Quando era arrivata nelle nostre vite, cinque anni prima, Rigel mi aveva confessato il suo timore: aveva paura di non riuscire ad affezionarsi a lei, come era stato con tutti gli altri “


Ovviamente poi dice che così non è stato. Però uno che professa ad alta voce una preoccupazione del genere non sta bene. Possiamo portarlo in analisi, per cortesia? È sociopatico, quante volte lo devo dire? Cazzo.

Vabbè niente Nica mette a dormire la bambina che si chiama Rose, in onore della rosa che Rigel ha regalato a Nica al liceo il giorno di San Valentino. In quel momento in cui lui si credeva Milord dei poveri. Quando la mette a dormire, chiede Nica di raccontarle la storia di come lei e Rigel si sono innamorati e l’epilogo si conclude nello stesso modo in cui inizia il prologo. Fine


Solo che io ho girato pagina e ho letto questo:

Ringraziamenti. Fino alla fine. È una sfida Erin? Okay. Challenge accepted. Perciò commenterò questa cosa, fino alla fine.


“ E il nostro viaggio si conclude…

Sembra incredibile essere arrivati alla fine di questa storia.

Ringrazio chiunque sia arrivato fino qui. “


Guarda, sembra incredibile anche a me. Non riesco a credere di avere ancora tutti i neuroni, di essere sopravvissuta. Non mi devi ringraziare, mi devi fare un statua. Perché 600 pagine di cazzate a rotta de collo sono tante, davvero, davvero tante. Soprattutto perché qui non si può salvare niente. Tranne Peter, Peter lo salvo.


“ Ringrazio la mia editor in questo cammino lunghissimo, grazie alla quale questo romanzo ha preso vita. Mi è stata accanto di giorno, di notte, nei momenti di ansia e quelli di gioia “


Ah c’è stato pure dell’editing? Con tutti sti puntini e sti buchi di trama senza senso? Andiamo bene! C’è più credibilità nel tappeto volante di Aladdin.


“ Ringrazio la mia famiglia, che, anche senza saperlo, mi ha dato la forza di inseguire questo piccolo ma grande sogno. “


O è grande o è piccolo, deciditi.


“ Spero possiate capire che…

Piangere è umano. Piangere significa sentire e non c’è niente di male in questo, non c’è niente di male nel crollare e nello sfogarsi. Non significa che siamo deboli, significa che siamo vivi, che il nostro cuore batte, si preoccupa e brucia di emozioni “


Il nostro cuore batte, forte, sempre. Unieuro.

Niente, non si scampa ai puntini manco nei ringraziamenti. Sì, è così importante che Nica per il suo trauma non piange mai. Piange solo per quel beota di Rigel, mentre lui non piange proprio mai. Sì, sì. Lo hai trasmesso bene questo messaggio Erin.


“ Spero possiate capire che…

Non bisogna temere di sentirsi imperfetti. Tutti lo siamo, e le favole esistono per chi crede di non meritarsele, anche per chi si sente troppo diverso e sbagliato per desiderarne una. Ceratele. Fatelo. Non datevi per vinti. Non è sempre facile riconoscerle, a volte si nascondono in una persona, in un luogo, in un sentimento, o dentro di voi. A volte sono un po’ rovinate, ma sono lì, sotto i vostri occhi, in attesa di essere scoperte”


Peccato tu invece che una favola hai creato un racconto dell’orrore, o che questo libro sia pura fantascienza. C’è più credibilità in qualsiasi favola Disney che in questo scempio e non scherzo. Almeno, Cenerentola alla fine la matrigna non la sopporta e gliela mette in quel posto. Tanto che, dopo aver sposato il principe, la saluta dalla carrozza reale con il sorriso. Che è chiaramente un “ vaffanculo” implicito. Almeno, l’interesse amoroso delle principesse non è un sociopatico, pazzo malato che le spia da lontano e si innamora di loro idealizzandole; e non le punisce perché sviluppa dei sentimenti per loro.


E spero possiate capire che

Tutti abbiamo il nostro fabbricante di lacrime. E tutti, a nostra volta, siamo il fabbricante di lacrime di qualcuno. Non dimentichiamoci del potere che abbiamo su chi ci ama. Non dimentichiamoci che possiamo ferirli, che una parola o un gesto hanno un impatto nel loro cuore. Che a volte, un pizzico di delicatezza in più può fare la differenza “


Basta puntini, ti prego Erin. Basta.

Guarda, in base agli insegnamenti che hai lasciato con sto libro, posso dire con tutta certezza che da quello che ho letto, in realtà, se pratico atti di bullismo per anni su qualcuno senza nemmeno chiedere scusa quel qualcuno si innamora di me. Ho capito che non è questione di delicatezza, ma di avere una scemenza sconfinata. Questo è quello che fa la differenza: essere idioti come Nica.


“ Sembra triste, vero?

Essere giunti alla fine. “


Sì guarda, sono proprio in lutto. A me sembra triste che abbia dovuto subire sto supplizio e costringere il mio cervello a leggere una roba così offensiva.


“ Ma in fondo…Ogni fine è soltanto un nuovo inizio”


È una minaccia? Credo siano stati maltrattati abbastanza argomenti durante la stesura di questo libro. Penso sia sufficiente così.


“ Spero che Rigel vi abbia indotti a capire che in un silenzio c’è la profondità dell’universo, e Nica, invece, che esiste un cerotto per ogni tentativo che facciamo. Dobbiamo metterli sulle dita con orgoglio, perché è da ammirare chi, nonostante le ferite, continua a provarci senza arrendersi mai “


No, Rigel mi ha insegnato che nei silenzi si nasconde la psicopatia latente delle persone. Te lo dico io. Mi ha insegnato che se uno dice di amarmi dopo avermi bullizzata per anni, devo scappare e chiamare il telefono azzurro. Nica invece mi ha insegnato che se sei scema sei fregata, che se sei rincoglionita puoi finire giù da un ponte e, forse, salvarti per miracolo. Poi non basterebbero tutti i cerotti del mondo per tappare tutti i buchi di trama di sta storia.


“ Io…ora devo andare.

Il nostro tempo è finito ma…

Ricordate: non si può mentire al fabbricante di lacrime.

E se qualcuno vi dice che le favole non esistono…

Ditegli che ce n’è una che non conoscono.

Una che non hanno mai sentito.

Una che solo noi possiamo raccontare.

E se vogliono ascoltarla…Allora tornate qui.

Datemi la mano.

Stringetela forte e seguitemi.”


Devo voler proprio male ad una persona per farle leggere sta roba. Ma tanto, tanto male. Ho fatto una prova e ho raccontato ad una mia amica qualcosa di sto libro e mi ha fatto questa domanda: che cazzo di boiate ti leggi? Direi che questa cosa parla da se.


“ Cammineremo per sentieri oscuri, ma io conosco la strada”


Cos’è? Una canzone di Marco Mengoni?


“ Siete pronti?

Bene. Andiamo…”


No, tesoro. Una volta basta e avanza. Se vuoi, tu inizia ad andare che poi io arrivo. Basta. Basta. Basta.


Io in tutto ciò ringrazio chiunque sia rimasto sino a qui. Spero vi siate fatti qualche risata, che vi abbia intrattenuti in qualche modo. Ovviamente questo libro, per me è inclassificabile. Non si salva niente, escluso Peter. Il personaggio di Rigel è davvero problematico a livello di costruzione. L’autrice lo ha reso la sua malattia e penso che sia una delle cose peggiori. Tutte le sue caratteristiche derivano dalle due patologie da cui è affetto e questo lo rende privo di personalità. Il fatto che sia violento, è una conseguenza del mal di testa (fingiamo di crederci); il fatto che si odi, anche; il fatto che sia scostante nei confronti di tutti deriva dalla sindrome dell’abbandono (fingiamo che sia un sintomo veritiero); il suo deficit emotivo, stessa cosa. Non ha carattere, non ha passioni. Persino il fatto che suoni il piano, non è per lui un modo di sfogare attraverso la musica ciò che prova, ma una cosa che fa perché è capace di farla. Non è intelligente e questo lo abbiamo visto. Non è coraggioso e la cosa mi sembra di averla dimostrata ampliamente. Non è amorevole. Non è simpatico perché prova a far battute ma non fanno ridere. Non è sarcastico, anche se ci viene detto mezzo miliardo di volte che lo sia, perché, ribadisco, non fa ridere. Non lo vediamo socializzare con nessuno, non lo vediamo appassionato di qualcosa, non si sa niente di lui. Questo non lo rende un personaggio affascinante e misterioso, ma solo scritto male. Perché le sue caratteristiche sono derivate dalle due patologie che lo affliggono, ma le persone non sono la propria malattia e questo è l’ennesimo insegnamento sbagliato.


Almeno di Nica, ogni tanto sappiamo qualcosa, conosciamo bene o male cosa le piace e cosa non le piace. Di Rigel invece c’è il vuoto più totale, completamente privo di personalità. E no, essere violenti e sociopatici, facendo passare queste cose come non gravi, sfruttandole per farlo passare da vittima perché ha un mal di testa ed è stato abbandonato, non è n’è una giustificazione; n’è, tantomeno, un tratto del carattere di qualcuno.

Il fatto che Rigel voglia essere spacciato come la vittima della situazione quando dall’altra parte c’è qualcuno, cioè Nica, che ha dei vissuti psicologicamente devastanti è, oltre che ridicolo, estremamente offensivo.


Per me questa storia non è classificabile e io voglio fare una petizione che vieta categoricamente agli autori di parlare di traumi o, in generale, di cose, quando non sanno nemmeno cosa stanno facendo. Qui è preso tutto troppo sottogamba, c’è tanta carne al fuoco, ma la sostanza è poca. Non capisco il senso di introdurre certi argomenti, così pesanti tra l’altro, per poi non trattarli. Questo libro sarebbe potuto durare quaranta pagine, se Rigel avesse avuto un po’ più di fegato. Se si fosse confessato subito, avremmo salvato tanti alberi ed evitato tante cose preoccupanti del suo atteggiamento. Evidentemente per Erin la deforestazione non è un problema degno di nota. L’autrice ha tentato in tutti i modi di allungare il brodo, quando, in realtà, ruota tutto attorno a sti due cretini e il resto non conta. Ci sono personaggi che avranno parlato tre volte in tutto il libro, tipo Norman. Macchiette, tutti macchiette.

Concludo ringraziandovi ancora per aver letto questa eterna recensione, spero di avervi fatto ridere un po’.

Tanti cari baci a tutti quanti!

Voto: Non classificabile.


- Darth Fener

 
 
 

3 comentarios


livia.deblasi
13 mar 2024

Mi hai convinto, non l'ho letto e non lo leggerò. Ma deve essere piaciuto tanto che ora arriva pure la serie e dovrai scrivere un'altra recensione altrettanto convincente, spassosa e, a quanto pare, inutile

Me gusta

ilariedda
19 abr 2023

Io Ti Amo.

Me gusta

white-witch
14 mar 2022

Ringrazio immensamente te per questa recensione...leggevo questo acclamato libro e mi sentivo male,lo trovavo davvero orribile e infinito. Per un momento ho pensato di non capire niente io,dato che tutti lo definiscono stupendo. Grazie!

Me gusta
Post: Blog2_Post
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn

©2021 di Alice in Borderland Books. Creato con Wix.com

bottom of page